Cosa sono le Linee Guida di Reporting? Perchè sono importanti per la ricerca scientifica?
Con immenso piacere ed orgoglio condivido la pubblicazione finale del nostro lavoro di ricerca sulle Linee Guida di reporting, pubblicato nel prestigioso Journal of Clinical Epidemiology.

Il nostro obiettivo è stato quello di “studiare la ricerca” (da qui il termine meta-research) rispetto all’utilizzo delle linee guida di reporting (reporting guideline – RG).
Le RG sono delle checklist sviluppate per assistere i ricercatori nella scrittura del paper. Contengono cioè, delle istruzioni su cosa (e dove) deve essere scritto nel manoscritto.
Ne esistono di specifiche per molte tipologie di studio. Abbiamo ad esempio la PRISMA Statement per le Revisioni Sistematiche, la CONSORT per gli RCT, la STROBE per gli studi di coorte e la STARD per gli studi diagnostici.
Pur esistendo da molti anni ed essendo riconosciuto il loro utilizzo come step obbligatorio durante la submission in numerose riviste scientifiche internazionali, capita molto spesso di trovare paper scritti in modo fuorviante. Questo inficia in modo negativo sia la riproducibilità della ricerca, che la trasferibilità clinica dei risultati, oltre a rendere spesso difficoltoso il critical appraisal.
Abbiamo analizzato 200 paper (Revisioni Sistematiche, RCT, studi diagnostici ed osservazionali) pubblicati nelle 5 riviste a più alto impact factor in ambito riabilitativo, e la situazione emersa non è incoraggiante.

Come possiamo vedere dalla Figura 1, in più dell’80% degli studi gli autori non menzionano l’utilizzo di una RG, ma ancora più sconcertante è che tra i pochissimi che ne dichiarano l’uso, più della metà (51,4%) le utilizza in modo errato, per lo più come strumenti di “conduzione” dello studio e non di reporting.

Come notiamo in Figura 2, il loro utilizzo nel corso degli ultimi 10 anni ha subito un (piccolissimo) incremento, sopratutto dal 2014 in poi, anno nel quale in un editoriale pubblicato in 28 riviste contemporaneamente, Chan e co-autori sottolineano la necessità di utilizzare in modo obbligatorio le linee guida di reporting da parte degli autori di studi scientifici. Tuttavia la situazione è ancora ben lontana dall’essere accettabile.
C’è un impellente necessità di migliorare il processo editoriale, i colleghi che si occupano di peer-review devono controllare che gli autori utilizzino la giusta linea di reporting e che questa venga utilizzata in modo appropriato. Inoltre, è opportuno che le riviste forniscano una minima conoscenza di base (attraverso webinar/video illustrativi) ai loro peer-reviewers, per fare in modo che comprendano l’importanza di un corretto utilizzo delle RG.
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